Palio dei Normanni
Il Palio dei Normanni rievoca l'ingresso nella città di Piazza del Conte Ruggero d'Altavilla detto il "Normanno" a conclusione della guerra contro i saraceni per la liberazione dell'isola intorno all'anno 1060.
La città di Piazza aveva dato un notevole contributo alla liberazione dell'isola dal dominio saraceno ed era stata una delle più importanti roccaforti stabilite dal Conte Ruggero in Sicilia durante la guerra (a ciò si deve l'attuale nome della città che ha il significato di "Piazza d'Armi"). In segno di riconoscimento il Conte Ruggero donò alla città il vessillo della "Madonna delle Vittorie" che gli era stato dato in segno di propiziazione per la guerra contro i musulmani dal Papa Alessandro II.
La rievocazione storica si svolge in tre giorni il 12, 13 e 14 Agosto ed è ormai diventato un avvenimento di notevole fascino ed interesse che richiama migliaia di spettatori da ogni parte.
Centinaia di figuranti in costume impersonificano i notabili, i dignitari, i cavalieri della città e le truppe sia a piedi sia a cavallo del Conte Ruggero e sfilano in corteo per le vie della città.
Il primo giorno avviene la consegna delle armi e la benedizione dei Cavalieri giostranti e dei Quartieri storici della città:
nella piazza del Comune (p.zza Garibaldi) sotto il civico Palazzo del Senato, giungono dai quattro quartieri storici i cortei costituiti da musicanti, notabili, squadra dei Cavalieri giostranti e alabardieri.
Il Gran Magistrato, quale rappresentante del potere giudiziario e di governo della città, consegna le armi ai Cavalieri giostranti dei quattro quartieri e il pubblico Bando al Banditore di Plutia.
Successivamente l’intero corteo storico si porta nella Basilica Cattedrale per la cerimonia religiosa della benedizione dei Cavalieri giostranti e dei Quartieri, e la donazione da parte del Gran Magistrato di una lampada votiva che viene posta ai piedi del ferculo che custodisce la Sacra immagine di Maria SS. delle Vittorie. Dopo la solenne cerimonia religiosa il Corteo storico attraversando le vie principali, si ritira nelle logge di contrada San Pietro.
Il secondo giorno viene rievocato fastosamente l'ingresso nella città del Conte Ruggero e delle sue truppe e la consegna delle chiavi della città al Conte da parte del Gran Magistrato. I cortei partono dai quartieri storici di origine e si ritrovano alle ore 18,00 nella piazza del Duomo in cui si svolge la cerimonia della consegna delle chiavi e della liberazione dei prigionieri saraceni magnanimamente voluta dal Conte Ruggero. Per l'occasione in Piazza Duomo è allestito un palco e realizzato un apposito "ambientamento scenografico".
Successivamente i cortei percorrono le vie cittadine e rientrano nei loro quartieri.
La parte più spettacolare del Palio si svolge il terzo giorno presso il campo sportivo (piano S. Ippolito) in cui, in onore del Conte Ruggero e alla presenza dello stesso oltrechè dei dignitari e notabili con le rispettive dame, i cavalieri della città di "Plutia" (antico nome di Piazza Armerina) si sfidano in una serie di prove di abilità e destrezza in quella che viene chiamata la "Quintana contro lo saracino".
La Quintana comprende le seguenti prove che i cavalieri devono eseguire con il cavallo lanciato al galoppo:
1. colpire lo scudo del saraceno con la lancia
2. colpire lo scudo del saraceno con la mazza
3. infilare con la lancia un anello sospeso
4. colpire con un giavellotto un disco di carta sospeso a circa 3-4 metri di altezza
La difficoltà delle prove viene accentuata dalla presenza di un numerosissimo pubblico (di solito gli spalti sono riempiti in ogni ordine di posti) e dei figuranti in costume disposti lungo il perimetro del campo, che costituiscono un rilevante elemento di disturbo per i cavalli e i cavalieri.
Per ogni prova viene assegnato da una giuria un punteggio al cavaliere e quindi al quartiere di appartenenza. Alla fine della serie di prove, i cavalieri del quartiere che risulta vincitore ricevono il vessillo di Maria S.S. delle Vittorie, che porteranno nella chiesa principale del proprio quartiere in cui verrà custodito fino alla successiva edizione del Palio.
La comprensibile voglia di ben figurare da parte dei cavalieri che partecipano alla "quintana" dà un consistente tocco di agonismo alla competizione.
Nel corso delle varie edizioni non sono mancate polemiche sul punteggio attribuito dalla giuria ai cavalieri, in qualche caso si sono verificate proteste clamorose nei confronti della giuria da parte dei cavalieri del quartiere che si sentiva danneggiato.